martedì 2 marzo 2010

I meteorologi sono la chiave di lettura

Confronto tra un cielo oscurato dalla nebbia chimica ed uno in fase di iniziale irrorazione chimica.Negli ultimi 12 mesi le tecniche di irrorazione chimico/biologica si sono intensificate e, nel contempo, sono state studiate nuove metodologie e nuovi composti per rendere sempre più dissimulati i sorvoli delle aviocisterne della morte. In parte, di tutto ciò sono involontari responsabili coloro che, segnalando il problema scie chimiche, hanno sempre puntato l'attenzione sul fatto che esse sono distinguibili da quelle di normale condensazione per la caratteristica unica di essere persistenti.

Sebbene i ricercatori indipendenti siano spesso ostracizzati, criticati, sbeffeggiati, sebbene si tenti in tutti i modi di ridurli al silenzio, parimenti le loro ricerche ed osservazioni vengono prese in seria considerazione, cosicché i tecnici al soldo degli avvelenatori hanno dovuto elaborare nuove strategie di aerosol, con l'obiettivo di rendere meno appariscenti le scie chimiche emesse dai tankers. Non è quindi più vero che le scie non persistenti sono scie di condensazione, non quelle, almeno, emesse a bassa quota e qui mi sembra che nessuno ci possa contraddire. Abbiamo dimostrato infinite volte e con diversi metodi che i velivoli impegnati nell'operazione copertura volano a quote basse.

La stessa N.A.S.A. riporta:

"Contrails are always made of ice particles, due to the very cold temperatures at high altitude."

"Contrails are man-made clouds that only form at very high altitudes (usually above 8 km) where the air is extremely cold (less than –40°C)."

"Contrails only form at very high altitudes (usually above 8 km) where the air is extremely cold (less than -40 degrees C) "

"Contrails are human-induced clouds that only form at very high altitudes (usually above 8 km - about 26,000 ft) where the air is extremely cold (less than -40 ºC). Because of this, contrails form not when an airplane is taking off or landing, but while it is at cruise altitude."

"Contrails form in the upper portion of the troposphere and in the lower stratosphere where jet aircraft normally fly, generally between about 8 and 12 km altitude (~26,000 to 39,000 feet)."

Ribadito come stanno le cose, arriviamo al punto. Quale strategia è maggiormente ora in uso durante le ore diurne? E' presto detto. All'alba riprendono i sorvoli, interrotti per un paio di ore, ad opera di velivoli che spargono a quote più basse del consueto la loro dose di veleno. Dai tankers vengono spruzzati composti che hanno brevissima persistenza. Questi elementi formano, nell'arco di trenta, quaranta minuti, una fitta nebbia di ricaduta, utile a nascondere il sorvolo delle aviocisterne che, nel resto della giornata, adoperano le classiche scie durevoli, quasi invisibili per un occhio allenato, figuriamoci per gli stolti cittadini impegnati nella farsa delle primarie. Il cielo, ormai ridotto ad una poltiglia biancastra, è ormai l'ambiente ideale per mimetizzare qualsiasi oggetto lo attraversi. I voli dei droni, teleguidati da un sistema di controllo globale, sono coordinati con le scansioni satellitari e gli avvelanatori hanno l'accortezza di non rendere disponibili fotografie da satellite che appaiano troppo compromettenti. Allorquando un satellite dovesse riprendere un'area intensamente irrorata in quelle ore, le sue scansioni non vengono rese pubbliche per tutta la giornata e sono in seguito sostituite con "toppe" appartenenti ad altre date di scansione. A volte sfugge qualcosa, ma queste "chicche" appaiono sempre più merce rara.

Una nota è d'obbligo: nelle ore notturne gli avvelenatori ricorrono alle classiche scie persistenti, delle quali, evidentemente, gli artefici delle operazioni non possono ancora, a quanto sembra, fare a meno. Di notte, infatti, il problema della dissimulazione non si pone minimamente.

Intanto i servizi di previsione meteorologica si adeguano ai tempi, per cui, dopoché i militari hanno acquisito l'informazione che la dicitura "Innocue velature nel cielo" risultava ormai sospetta, si è deciso di passare all'espressione "nebbie diffuse" (le previsioni del tempo sono gestite dai militari). Così abbiamo le nebbie sulla Riviera ligure, in Campania, in Puglia etc. Insomma, la classica nebbia della Val padana (quella vera delle prime ore del mattino) è divenuta caratteristica precipua di tutto lo stivale. Il problema è che quella fitta foschia non è dovuta all'umidità, peraltro più bassa del normale, grazie al bario irrorato, ma il risultato di agenti chimici diffusi a tonnellate in atmosfera. Sono metalli pesanti ed altri veleni che tutti noi stiamo respirando! Vi siete mai chiesti quale sia l'estensione di queste nebbie, nebbie chimiche, s'intende? Eccone uno spaventoso esempio.

Scansione Aeronet ISPRA (terra) del 13 ottobre 2007. Si noti la nebbia chimica estesa su gran parte dell'Italia nord occidentale.Scansione Aeronet ISPRA (terra) del 13 ottobre 2007. Si noti la nebbia chimica estesa su gran parte dell'Italia nord occidentale. Anche il 14 ottobre è stato un giorno da dimenticare.

Al di sopra di quel manto chimico i tankers possono proseguire indisturbati il loro lavoro di disseminazione forsennata di bario, alluminio, selenio, zolfo, torio, uranio, micoplasmi, smart dust, globuli rossi essiccati etc.


Avete per caso notato un aumento delle affezioni respiratorie?

Sanremo oscurata dalla nebbia artificiale.Sanremo in una giornata di scarsa irrorazione chimica.


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5 commenti:

  1. Ottima precisazione Straker!
    Infatti anch'io all'inizio del "mio risveglio" pensavo che fossero solo le persistenti di natura chimica, in rete si trova di tutto e di piu', ma soprattutto tante mezze verita', notizie per sviare e via dicendo.
    Poi quando cominci a vedere aerei che irrorano con scie non persistenti e distingui: colori,numero motori e a volte il modello capisci che siamo lontani dai fatidici 8000 metri.
    Riguardo alle scie notturne giusto ieri sera alle 20 sono passati 2 aerei da ovest verso est con sciata spaventosamente grossa e scura! Tra l'altro in quel momento non c'era la luna ad illuminare!
    Queste le ho scattate alla fine di agosto 2009
    http://img717.imageshack.us/img717/1231/scie109.jpg
    http://img408.imageshack.us/img408/8908/scie108.jpg
    anche la seconda e' in piena notte, avevo aumentato il tempo di esposizione

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  2. Foto eloquenti. Di notte fanno quel che vogliono, mentre nelle ore diurne, se possono, cercano di dissimularsi. Questa mattian, qui su Sanremo, sciano semi-persistente. Ne ho ripresi due in formazione allargata a quota molto bassa: uno sciava (un Tupolev) e l'altro no. Nessuna traccia sul radar. Nessun aereo regoalre in rotta da Ovest.

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  3. Ciao Straker.
    Buona idea quella di mostrare il prima e il dopo l'irrorazione, il passaggio da un cielo quasi azzurro (ormai proprio pulito non ci tornerà più) a grigio. La gente non si accorge di stare sotto un tendone di plastica, ora come ora è convinta di essere vittima della stagionalità. E invece no, questo cielo non è neanche più perlaceo e bianco come gli anni passati è proprio grigio nero come la morte. Spero che la gente, visto che razionalmente non vuole vedere queste cose, cominci almeno a provare una forte sensazione di soffocamento e di claustrofobia. Forse è per questo che ora si punta ad infondere la teoria dell'inquinamento, perchè la cappa non sarà più risolvibile.

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  4. Ciao Trotterella, sebbene i danni arrecati alla nostra atmosfera siano notevoli, penso si possa ancora far qualcosa per recuperarla. La natura ha la forza per riprendersi. Ovviamente c'è bisogno ancora di altro affinché le persone comprendano in quale inganno sono cadute e chiedano a gran voce l'interruzione di queste sperimentazioni. Già sarebbe cosa buona e giusta togliere il voto a tutti questi ladri che avallano, coprono, collaborano a vario titolo (o anche solo con il silenzio) il genocidio in atto.

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  5. questa la satellitare di oggi:
    http://rapidfire.sci.gsfc.nasa.gov/subsets/?subset=AERONET_Ispra.2010062.terra.250m

    su di noi la perturbazione e sulla Svizzera? Allucinante
    Ps. Osservo spesso le satellitari, per me e' il paese piu' colpito in assoluto, sono stato a Ginevra innumerevoli volte e non ho mai visto il cielo libero da scie.

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